Che fai? Reciti?

Ho iniziato a fare teatro per caso, senza quasi sapere cosa  volesse dire recitare. L'unica cosa che volevo fare era trovare un modo per comunicare, per mettermi in relazione con gli altri perché ero una giovane donna timida, impaurita e insicura.


Sentivo un mondo dentro di me ma non ero capace di dargli un nome, era come se non sapessi parlare e muovermi in mezzo agli altri finché un giorno scoprì il magico linguaggio del Teatro e il potere taumaturgico che ebbe su di me.


Questo breve monologo che scrissi ai tempi di questa scoperta è metafora di questo fatale incontro.

 

Basta, basta,basta! Sono stufa di sentirmi così...così...UMIDA....sì umida. Strizzata, attorcigliata, aggrovigliata come quegli stracci che si adoperano per lavare per terra...anzi, magari mi sentissi come uno di questi stracci ! Sì perché, dopo essere stata strapazzata a destra e a sinistra, contorta e aggrovigliata, alla fine starei lì ....priva di forze, di movimento, magari lurida ma me ne fregherei perché tanto sarei uno straccio. Stanchissima, quasi addormentata e perciò serena, in attesa solo di asciugarmi.

Invece no. Io gocciolo sempre.

Ho rubinetti e strizzatoi e strizzatoi continui dappertutto: nelle mani, nei piedi.

Io sudo anche quando siamo a dieci gradi sotto zero e tremo anche quando il termometro segna quaranta sopra zero.

Se non ci credete potete venire qui a toccare ...toccatemi forza!...venite avanti...vi fa schifo , vero?

Io non mi faccio schifo ...mi odio semplicemente.

Odio queste mani che non vogliono e non possono mai afferrare niente e nessuno perché hanno paura, poverine, hanno paura di sporcare, di insudiciare, hanno paura che qualcuno possa dire loro: " Che schifo!!!"

Ma schifo di che cosa?

Ti fanno forse schifo le emozioni? Ti fa schifo l'imbarazzo? Oppure ti fa schifo l'eccitazione, l'entusiasmo, la gioia?  ....beh, le mie mani sono tutto questo. Lo sono in modo banale, volgare, qualcuno potrà dire sporco ma ci sono, fanno parte di me.

Anche se le mozzassi, la linfa che le inonda uscirebbe lo stesso. Le emozioni troverebbero lo stesso una via d'uscita, da qualunque poro. Potrei mettere tutti i tappi che voglio, tutti i veti che posso ma loro uscirebbero comunque, a costo di ammazzarmi uscirebbero.

Allora penso che ci siano due possibilità.

La prima: continuare a farmi strizzare e a gocciolare emozioni a destra e a sinistra mentre affannosamente e inutilmente mi preoccupo di chiudere i rubinetti.

Altrimenti, seconda possibilità, con tutta la forza che ho potrei intrappolare ed estirpare tutte queste emozioni per donarle a voi tutti, miei amati interlocutori, cosicché voi non ne abbiate più disprezzo, io non le odi più e finalmente mi senta asciutta e serena!