Guarda questo muro

Guarda questo muro. Non ci fai mai caso. C’è sempre stato. L’hai sempre visto. Ci passi davanti tutti i giorni. Ma non ti sei mai fermato a guardarlo bene davvero.

Guardalo con un po’ di attenzione. Ce l’hai proprio qui di fronte. È un muro molto antico. Le sue pietre sono grosse e aspre e coperte di muschi e licheni. Le hanno spaccate dalla roccia di quel monte, lì sopra. Le hanno rotolate giù, fino a qui. Hanno costruito questo muro collocando le pietre nei punti giusti per farlo forte e solido, perché rimanga su bene, perché duri a lungo. Le hanno messe in modo da lasciare dei piccoli spazi per far defluire l’acqua piovana. Così non si fermerà all’interno del muro, non lo gonfierà e non lo farà crollare. Poi ci hanno riportato sopra tutta la terra e hanno fatto questa fascia (1) per piantarci gli ulivi e qualche albero da frutta.

È successo molto, molto tempo fa. Ormai è da tante primavere che quelli che lo hanno costruito vedono crescere l’erba dalla parte delle radici.

Guarda questo muro. È fatto soltanto con pietre messe una sopra l’altra, ma sembra un monumento. Sta lì piantato nella terra, sotto il cielo, e si prende neve, sole, pioggia e gelo da chissà quanto tempo.

Ha visto passare di tutto: generazioni di gente e di lucertole, e poi capre, asini, calessi, motorini, automobili. Sono passate tante facce antiche. Passano tante facce nuove, ma il muro è rimasto sempre lo stesso.

Guardalo. È così bello e così forte che non l’hanno gettato giù l’abbandono della terra, i fossati in piena, le speculazioni edilizie, i terremoti, la burocrazia, le alluvioni e cinque o sei guerre.

In questo tempo che cambia in fretta, in questo mondo che salta da una parte e gira dall’altra, ogni tanto fermati e guarda questo muro.

Tu non lo sai,

ma anche questo muro ti guarda.

 

nota 1 fascia: porzione di terreno terrazzata con muretti di pietra a secco

 

 

Scritto da Benedetto Mortola