La simbiosi

La simbiosi è un’interazione di tipo biologico, tra animali o vegetali.

 La vita, intesa nel suo significato più ampio, cerca di trovare una riposta adeguata alle domande pressanti che la fisica gli pone.

 E allora la simbiosi che si viene a creare può essere un rapporto di mutuo soccorso o di tipo parassitario.

 Un po’ come quello che, negli ultimi anni è un fenomeno sempre più comune, si viene a creare tra essere umano – maschio o femmina – e il proprio smartphone. Chi sia il parassita e chi l’ospite è difficile da dire.

L’uomo, come molti altri della sua specie, viveva in simbiosi con il nuovo Samsung che aveva acquistato al cento commerciale in un noioso pomeriggio di inverno, mentre seguiva la moglie alle prese con i saldi di gennaio.

 Dotato di una memoria di 16 GB e la predisposizione ad una espansione fino a 128 GB, il cellulare aveva un display, Super Amoled, che misurava 5,1 pollici per una risoluzione di 1080 x 1920. Notevole per l’epoca.

 Anche la fotocamera aveva parametri interessanti e gli permetteva di ritrarre dettagliatamente la donna con cui amava condividere il letto di un Motel della bassa, con nitidezza notevole.

La connessione 3G, inoltre, era piuttosto stabile e sufficiente a mandare allegati anche di una certa pesantezza.

 Come la stessa immagine della donna seminuda, così bella ai suoi occhi, quanto diversa dalla propria moglie.

Poi c’erano tutta una serie di “Ometri” che rendevano lo Smartphone capace di identificare la posizione e la temperatura circostanti. Oscillometro, Barometro, Termometro. C’era anche il Giroscopio, che non termina con “Ometro”, ma sembra una roba davvero figa.

L’uomo era orgoglioso di quel Samsung nuovissimo ma, allo stesso tempo, temeva di passare per un “provincialotto” superficiale a mostrare con fierezza il dispositivo, alla donna con cui aveva deciso di passare un divertente pomeriggio, tra le lenzuola immacolate di una camera ad ore, nei pressi di un casello autostradale.

Aveva pertanto disabilitato la suoneria, di certo resa profonda e nitida dalla scheda audio dell’apparecchio, e lo aveva lasciato a ronzare nella tasca interna della giacca.

Incredibile come l’interruzione di un rapporto simbiotico possa essere cagione di tanti disastri.

Furono sette le telefonate non risposte. Decine i messaggi non letti. Inizialmente tranquilli, poi irritati, poi molto preoccupati e alla fine, tendenti alla furia omicida. A parte qualche cliente, che poteva essere serenamente ignorato, la maggior parte appartenevano alla moglie.

 Ignorava, la donna che il suo uomo stava passando un piacevole ed appassionante pomeriggio con un’altra donna che stava tradendo il suo uomo. Non lo avrebbe ignorato a lungo nelle settimane successive, chiedendo all’uomo, con sempre più pressante determinazione, come mai non avesse risposto alle sue telefonate. Non lo avrebbe ignorato soprattutto quando, ricordando il rapporto simbiotico dell’uomo con il suo Samsung, analizzò a fondo il telefono. Immagini ad alta risoluzione. Messaggi estremamente dettagliati. Mail compromettenti.

Che l’uomo pensasse al rapporto simbiotico con il suo Samsung, ora che un po’ di tempo era passato, e viveva in uno squallido monolocale in periferia, era un fenomeno davvero curioso. I ricordi vennero interrotti dal vecchio Nokia, che trillò nervosamente con una fastidiosa suoneria tritonale.

 

L’uomo rispose immediatamente. Era la moglie, o meglio, la donna che una volta era stata la moglie. Non le interessava dove lui fosse adesso, benché lui potesse affermare serenamente di essere in uno squallido monolocale in periferia e non nella stanza di un Motel nei pressi di uno svincolo autostradale. Alla donna interessava, piuttosto, dove fossero i soldi che lui avrebbe dovuto bonificarle qualche giorno prima. L’uomo chiuse la comunicazione con alcune scuse bofonchiate a mezza voce e torno a ricordare quel meraviglioso Samsung nero.

 

Scritto da Jorma Lagolio