Il papà ci vuole bene

Qualche  giorno fa sono andata al cinema dopo molto tempo. La gentile signora della biglietteria dopo averci assegnato i posti, stranamente tutti e tre vicini, ci chiede di depositare nome cognome e numero di telefono. Alla nostra replica che rivendicava un nostro diritto a non rilasciare il nostro numero di telefono in un cinema, la signora risponde che  il deposito dei dati è obbligatorio per le nuove regole anticovid e per quanto anche lei consideri non giusta questa regola si trova costretta a farla rispettare.

 

La mia amica molto più accomodante e meno polemica di me lascia il suo numero di telefono e poi ci dirigiamo nella sala di proiezione ma prima di farlo leggo il regolamento del cinema stupendomi del fatto che sia obbligatorio tenere la mascherina finché uno percorre i corridoi e la biglietteria, dove è possibile rispettare il distanziamento, e possa togliersela quando raggiunge il suo posto in una piccola sala dove si è uno accanto ma poi penso che ormai ci piace così : seduti via la mascherina, in piedi su la mascherina. Lo facciamo al bar, al ristorante perché vogliamo privarci al cinema di questo perverso piacere?

 

Il film che ho visto è stato girato nel 2009 ma solo oggi proiettato nelle sale italiane e io direi con uno straordinario tempismo perché come non notare un parallelismo tra la sceneggiatura e la realtà.

 

Molte possono essere le chiave di lettura di questa storia che ha del paradossale e del distopico però a guardare bene tanto distopico e paradossale potrebbe non essere.

 

E’ possibile  far crescere degli esseri umani dentro uno una scatola dentro una scatola dotata di ogni comfort  e convincerli a non uscire da lì?

 

Ogni cosa all’interno di questa prigione dorata ha un suo nome, non ci sono libri se non quelli consentiti dal capo, bisogna rispettare pedissequamente le regole pena la punizione o la morte, a seconda dei casi. Tutto ciò che proviene dall’esterno è un pericolo. Il capo è buono e vuole bene alla sua famiglia e ogni singolo componente della famiglia nulla può e nulla deve fare senza il consenso del capo.

Ogni singolo componente della famiglia è contento di essere amato, protetto e guidato dal suo capo.

 

Ho pensato seriamente alla possibilità che si realizzi un situazione del genere e, a parte l’esistenza di genitori folli, una situazione che potrebbe rispecchiare uno scenario del genere è la dittatura.

 

In ogni dittatura si accettano più o meno consapevolmente le stesse regole per quanto assurde potrebbero risultare a un osservatore esterno ma è giusto all’osservatore esterno che risultano tali perché chi è nato e cresciuto con quelle regole le considera normali e strano colui che non le rispetta se non addirittura pericoloso.

 

Tutti quelli che oggi parlano di dittatura sanitaria, di nuova dittatura riferendosi alla situazione mondiale si sentono accusare di complottismo da chi non esita a ricordare che la dittatura è stata quella di Mussolini, di Hitler, di Stalin ecc. ma è facile dirlo quando si è osservatori esterni della Storia . Andassero a dirlo a chi dalla dittatura di quei tiranni avevano protezione e ordine!

 

“ Mettetevi in fila, entrate uno alla volta, indossate la mascherina, disinfettatevi le mani…Alt rispettate la distanza di sicurezza…Ecco siete arrivati a destinazione… Alt fermatevi davanti al segnale, levate la mascherina per l’identificazione ora rimettetevi la mascherina, disinfettatevi di nuovo le mani ed entrate uno per volta.

 

Questa non era un' esercitazione ma l’affluenza alle urne il giorno delle elezioni 20/09/20  e probabilmente questo è stato ciò che è avvenuto il primo giorno di scuola dello stesso anno …beh allora era normale, non osate chiamarla dittatura bensì ordine sociale per il bene comune. 

 

Da questo testo è stato tratto il podcast