Chi ora obbedisce

foto da pixabay

Mi aggiro per le strade della mia città nel periodo più sospeso dell’anno che in questo fine 2021 è ancora più sospeso.

 

Incredula, nella speranza di vivere in un sogno distopico, osservo i miei ex simili, li ascolto senza più comprenderli e li vedo precipitare in un vortice di incoscienza dal quale non sarà più possibile venire fuori.

 

Sempre più simili a gregge informe obbediscono e si adeguano in silenzio o con qualche soffocato mugugno. Lo fanno per paura, per necessità, per tranquillità.

L’ho fatto anche io, per troppo tempo, convinta che, prima o poi, sarei stata felice, prima o poi sarei stata tranquilla, prima o poi sarebbe andato tutto bene, ma quando il tempo è venuto a chiedermi il conto sono rimasta senza nulla.

 

E per la seconda volta nella mia vita ricomincio da questo nulla, anche se ora è più spietato perché ho terra bruciata intorno.

 

In questo tempo sospeso osservo e ascolto il mondo dalla posizione privilegiata di chi non ha più nulla da perdere ma tutto da costruire.

 

Chi ora obbedisce a questa spietata dittatura con la testa bassa può avere la mia comprensione, non la mia simpatia.

 

Ritengo che nella totale assenza di una forza politica che ci liberi dal tiranno e ci renda la democrazia, l’unica cosa che può salvarci è la disobbedienza civile.

 

Se inizieremo ad essere in tanti a dire no non potranno più ignorarci.

 

Se inizieremo ad essere in tanti a pretendere libertà di movimento per tutti nessuno potrà fermarci.

 

Se inizieremo a essere in tanti a far rispettare i nostri corpi e le nostre idee nessuno potrà più violarci.

 

Ma da questo mio spazio sospeso osservo e vedo il trionfo della mediocrità.

 

Confesso di essere tentata anche io, perché in fondo è la mia mediocrità che mi ha portato fin qui.

 

Ma poi penso che sono più di tutto quello che sono stata e che ora è il momento di dimostrarlo. Proprio ora in cui il tempo e la vita mi hanno messo al muro, ma, d’altra parte, si sa: i grandi cambiamenti accadono per caso o per necessità.

 

La mediocrità vera non percepisce neanche la necessità, perché sa che basta obbedire per essere protetti e stare tranquilli, per non dover essere più di quello che è sufficiente per sopravvivere.

 

Io oggi, in questo tempo sospeso, ho scelto di essere quello che non sono mai stata, il mio oltre.

 

Ho scelto di non "sopravvivere", ma so di non aver scelto la mediocrità.

 

 

Chi ora obbedisce a questa spietata dittatura con la testa bassa può avere la mia comprensione, non la mia simpatia.

 

Cristina Dal Farra.

 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0