Libera Scelta

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E’ di questi giorni un Decreto Legge che obbliga tutti i sanitari a vaccinarsi, pena il demansionamento o la sospensione dal lavoro.

 Questo Decreto è l’anticamera per tutti a un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) che, di fatto, come afferma la stessa scienza, non è risolutivo della malattia e non determinerà la cosiddetta “immunità di gregge”.

 Il vaccino, come già avviene per l'antiinfluenzale, serve solo per evitare, presumibilmente, le complicanze più gravi della malattia. Di conseguenza chi vuole proteggersi è giusto che possa farlo ma la stessa libertà e possibilità deve essere lasciata a chi non vuole proteggersi.

La maggior parte di questi vaccini non sono i classici vaccini antigenici ma utilizzano una tecnologia sperimentale a RNAmessaggero.  

Bisogna inoltre ricordare che il virus contro il quale sono stati realizzati i vaccini è un virus mutante, proprio come il virus influenzale, e nel corso della stessa epidemia è capace di sviluppare diverse varianti che non sono sensibili al vaccino.

Il vaccino, quindi, non protegge l’intera popolazione e cioè non può debellare il contagio tra la gente (non dà “immunità di gregge”). Ciò significa anche che chi non lo fa non può essere ritenuto colpevole di impedire la risoluzione del contagio.

Una persona che non si vaccina non può contagiare chi si è vaccinato perché questo è protetto o parzialmente protetto (protetto dalle conseguenze più gravi della malattia).

Per le persone che per ragioni di salute non possano vaccinarsi, vale la regola, come per altre malattie e per la stessa influenza, che debbano pensare loro stesse a proteggersi come già fanno frequentando, ad esempio, luoghi affollati con mascherine protettive. I parenti e chi deve frequentare persone fragili che non possono vaccinarsi sanno che devono mettersi le mascherine e adottare semplici precauzioni d’igiene.

 La malattia da cui dobbiamo proteggerci con questi vaccini, nella grande maggioranza dei casi, non è né grave né letale e comunque curabile se si interviene tempestivamente ai primi sintomi con farmaci di uso comune che ormai i medici conoscono e prescrivono, anche se questi ancora non sono stati protocollati per volontà (colposa?) del Ministero della Salute.

Un vaccino per essere reso obbligatorio dovrebbe garantire, quanto meno, una immunità totale da una malattia grave e incurabile.

I vaccini che si stanno somministrando sono stati studiati in meno di un anno e la loro approvazione ha saltato o ha accorciato fasi della sperimentazione che avrebbero richiesto più tempo con la conseguenza che non si conoscono a tutt’oggi gli effetti a lungo termine e addirittura, in corso di somministrazione, si scoprono effetti avversi e non previsti, si correggono foglietti illustrativi e si tollerano conseguenze gravi come la morte.

Di fatto la vaccinazione è ancora in fase di sperimentazione.

Prima di vaccinarsi si deve firmare un consenso informato che avverte dei possibili gravi effetti avversi del vaccino e con la nostra firma malleviamo i medici somministratori e le aziende farmaceutiche di ogni responsabilità penale.    

Di fronte a tutti questi fatti sotto gli occhi e sulla pelle di tutti siete ancora convinti che il vaccino sia la salvezza?

Potete ancora affermare, in tutta coscienza, che il vaccino sia un obbligo morale e un dovere dell’umanità?

Pensate ancora di colpevolizzare, offendere, marchiare chi decide, in piena coscienza e responsabilità, di non farlo?

Non porsi queste domande e continuare a difendere e approvare il TSO vaccinale vi rende colpevoli tanto quanto gli scienziati e i governanti che spingono affinché l’obbligatorietà diventi legge.

Noi facciamo la Storia, noi dobbiamo difendere i Diritti Fondamentali dell’Uomo e finché ci sarà sulla Terra un Uomo disposto a morire per la Libertà e per questi Diritti possiamo ancora definirci Essere Umani e la morte, quando arriverà, ci coglierà Vivi.

Scritto da Cristina Dal Farra.